PODOLOGIA RIABILITATIVA

Podologo Napoli
PODOLOGIA RIABILITATIVA

(in collaborazione con il Dott. Francesco Taormina) FISIOTERAPISTA

Negli ultimi anni è stato realizzato presso il  centro il servizio di “Podologia Riabilitativa”

La “Podologia Riabilitativa” rappresenta un avanzato modello di presa in carico globale del paziente per il quale è necessaria una formazione di tipo specialistico.

La “Podologia Riabilitativa” NON rappresenta quindi la mera somministrazione di energie fisiche mediante apparecchiature elettromedicali, tantomeno l’esecuzione di manipolazioni o la semplice applicazione di taping funzionale al piede.

Il paziente viene valutato nella sua globalità tenendo in considerazioni tutti gli aspetti che possono influire nella patologia e quindi attuando le migliori strategie terapeutiche del caso.

La scelta della terapia è influenzata da molti fattori, alcuni di essi cosi riassumibili:

  • Tessuto da trattare
  • Profondità desiderata di riscaldamento o raffreddamento
  • Abitus corporeo (cioè quantità di grasso sottocutaneo)
  • Condizione comorbose ( tumori, neuropatie, patologie vascolari, etc)
  • Impianti e protesi ( tipologia di metallo, pacemaker, etc)
  • Età (esempio nuclei di accrescimento)
ONDE D'URTO RADIALI

 Il trattamento di numerose patologie muscolo-scheletriche.

Infatti numerosi studi scientifici dimostrano l’efficacia terapeutica nel trattamento delle tendinopatie inserzionali quali epicondiliti, tendiniti dell’achilleo e del rotuleo.

il trattamento con onde d’urto riduce l’infiammazione, riduce la sintomatologia dolorosa mediante l’inibizione dei recettori specifici e migliora la mobilità dell’articolazione trattata.

Dolori della muscolatura, delle inserzioni tendinee,  e del tallone sono fonte di disagi che limitano decisamente i movimenti naturali e la qualità della vita.

La terapia extracorporea ad onde d’urto (ESWT) è un metodo curativo moderno, molto efficace, che convoglia onde acustiche, ad alta energia, nella zona dolorante del corpo. Grazie a questa procedura terapeutica innovativa possono essere eliminate in modo mirato alterazioni patologiche dei tendini, dei legamenti, delle capsule articolari, dei muscoli e delle ossa.

Spesso, dopo solo una o due sedute, è già percepibile un risultato positivo del trattamento. La riconquistata libertà di movimento e l’assenza di dolore restituiscono ai pazienti una qualità di vita decisamente migliore.

Trattamenti al piede:

  • Achillodinia (sindrome del dolore al tendine d’Achille)
  • Fasciite plantare (sperone calcaneare)

Trattamento delle onde d’urto di Achillodinia (sindrome del dolore al tendine d’Achille)

L’achillodinia è una sindrome  dolorosa del tendine di Achille nel suo punto di inserzione(entesi), cioè dove  si attacca all’osso del tallone.

L’achillodinia è causata da un uso errato o eccessivo , del tendine di Achille.

Trattamento delle onde d’urto della fascite plantare (sperone calcaneare)

Lo sperone calcaneare è uno sperone osseo sull’osso del tallone che può apparire nella parte posteriore o nella parte inferiore del piede. Lo sperone del tallone inferiore è occasionalmente accompagnato da infiammazione della fascia plantare sotto la  pianta del piede, piu comunemente nota come  fascite plantare, ma e piu corretto parlare di fasciopatia plantare.

Risulta particolarmente valida anche nelle Metatarsalgie

LASER YAG

è una terapia innovativa con laser Nd:YAG (1064 nm) ad emissione pulsata, che consente di trattare in assoluta sicurezza tutti gli stati infiammatori, anche profondi, inducendo fin dalla prima applicazione un’intensa riduzione del dolore e una ripresa della mobilità: alta energia e sicurezza totale per curare le strutture profonde. Un impulso laser e un protocollo terapeutico di avanzata concezione permettono di portare elevate dosi energetiche in profondità, senza causare alcun danno ai tessuti: patologie fino ad oggi intrattabili con la laserterapia tradizionale possono essere curate rapidamente, semplicemente e con garanzia di successo. Molte patologie, da sovraccarico, traumatiche o degenerative, coinvolgono strutture muscolari, tendinee, articolari collocate in profondità. Fino ad oggi era impossibile trasferire a queste strutture una quantità adeguata di energia attraverso la luce laser per stimolarle e indurne la guarigione. Infatti, via via che la radiazione luminosa penetra nei tessuti perde la sua intensità, sia perché è in parte diffusa, sia perché trasferisce la sua energia ai tessuti stessi Un altro campo di applicazione del laser yag è quello della terapia trofica e rigenerativa, è particolarmente efficace non solo nel trattamento delle piaghe da decubito e dei processi degenerativi e flogistici cronici a livello dei tendini affetti, ma è anche in grado di raggiungere la superficie profonda delle articolazioni con un’energia sufficiente a favorire il trofismo della cartilagine.

Principali indicazioni
• artrosi e processi degenerativi della cartilagine
• borsiti, sinoviti, capsuliti, epicondiliti, sindrome da impingement
• tendiniti e tenosinoviti
• edemi ed ematomi da trauma
• patologie post-traumatiche o da sovraccarico
• sindromi adduttorie, distorsioni tibio-tarsiche, entesiti, traumatologia sportiva

Patologie acute
 Tendinopatie (tendiniti, peritendiniti, tenosinoviti, tendiniti inserzionali e calcifiche, tendinosi, lesioni parziali)
 Lesioni muscolari
 Traumi distorsivi ed edemi post-traumatici
 Sinoviti e borsiti o Patologie degenerative
 Osteoartrosi
 Condropatie degenerative

ULTRASUONOTERAPIA

L’ultrasuonoterapia è, dunque, una tecnica terapeutica che usa proprio l’azione delle onde sonore (ultrasuoni) su un campo biologico (corpo). La potenza dell’onda è nella sua capacità di penetrare nei tessuti in profondità.

Ma perché l’onda, ovvero l’ultrasuono, è così benefica? Perché una volta penetrata nel campo biologico, esercita diverse azioni: un’azione chimica, un’azione termica e anche un’azione importante sulla circolazione. Ecco perché l’ultrasuonoterapia viene impiegata per il trattamento di: artrosi, artriti, contratture muscolare, slogature, tendiniti, distorsioni, strappi muscolari, borsite e anche cellulite.

L’irradiazione ultrasonora, infatti, genera un effetto simile a unmicro massaggio (pulsante meccanico) e anche un effetto termico, scaldando in profondità.

Questo mix di azioni fa sì che vengano agevolati gli scambi cellulari e intracellulari.

Il metodo più usato è quello per contatto diretto: si applica un gel conduttivo sulla testina dell’apparecchio e sulla zona da trattare. Quindi, si sposta la testina con movimento di tipo rotatorio lento (pulsato se l’area in questione è ridotta

I benefici degli ultrasuoni, dunque, si possono riscontrare a diversi livelli. La terapia è antalgica(per combattere il dolore), anti-gonfiori, anti-aderenze dei tessuti, biostimolante a livello cellulare e miorilassante (decontratturante sui muscoli).

TECARTERAPIA

La Tecarterapia, nota anche come Tecar, è un trattamento elettromedicale, che permette un più veloce recupero da traumi e patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico.

La Tecarterapia può lavorare in due modalità: la modalità capacità, adatta alla cura dei problemi ai tessuti molli, e la modalità resistiva, indicata per il trattamento dei disturbi ossei, articolari, cartilaginei ecc.
Dipendenti dall’energia erogata dal dispositivo, gli effetti biologici della Tecar sono, principalmente, tre: aumento del microcircolo, vasodilatazione e incremento della temperatura interna.

è un tipo di trattamento elettromedicale, che trova particolare impiego nella cura di traumi e patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico.

Il tutto si traduce in un accorciamento tangibile dei tempi di guarigione.

La Tecarterapia è una forma di termoterapia endogena:

  • La parola “termoterapia” significa “terapia basata sul calore“. L’impiego del calore con finalità terapeutiche, soprattutto in presenza di affezioni dolorose muscolari e articolari, è diffuso da diversi decenni. Alcune termoterapie che hanno preceduto la Tecar e che sono in uso ancora oggi sono: l’infrarosso, gli ultrasuonie il laser (laserterapia).
  • Il termine “endogena” si riferisce al fatto che lo strumento per la Tecar induce la produzione di calore a partire dall’interno del corpo (calore endogeno).
    L’infrarosso, gli ultrasuoni e il laser, invece, prevedono l’utilizzo di apparecchiature che emettono loro stesse calore. Ciò vuol dire che il calore è esogeno, cioè proviene da una fonte esterna al corpo.
  • Patologie della caviglia e del piede:
    • Esiti di fratture;
    • Distorsioni;
    • Fascite plantare;
    • Tendinite achillea.
  • Riabilitazione post-chirurgica.
KINESIOTAPING

Il kinesio taping sfrutta l’azione delle bende come supporti funzionali. Queste fasce non immobilizzano totalmente i segmenti corporei, ma permettono un certo dinamismo controllato. In contrasto con l’ortesi, l’effetto del kinesio taping non è basato sulla stabilità del materiale utilizzato, bensì sull’applicazione mirata e precisa delle strisce. I principi operativi non sono ancora stati definitivamente chiariti, ma esistono di certo le componenti di compressione, immobilizzazione o limitazione funzionale e tutoraggio / aumento propriocettivo.

Miglioramento della propriocezione con il kinesio taping

 A differenza di altre soluzioni mediche, il kinesio taping può sostenere l’apparato legamentoso capsulare di un’articolazione. Le strisce vengono applicate sulla pelle in base al decorso ed alla funzione delle strutture danneggiate o potenzialmente a rischio; in questo modo, le forze di trazione che agiscono normalmente sui legamenti vengono trasferite sulla pelle. Oltre all’effetto puramente meccanico, anche la propriocezione – sensibilmente migliorata dal kinesio taping – svolge un ruolo importante nella stabilizzazione della capsula. Gli atleti percepiscono un miglioramento dei movimenti indesiderati e possono quindi evitarli più facilmente. Questi due effetti del kinesio taping sono noti da decenni e rendono possibile prevenire uno sforzo eccessivo o un movimento di distrazione che possono compromettere i legamenti già feriti – diminuendo il rischio di re-lussazione.

Diversamente dalla fasciatura in gesso, il kinesio taping non porta ad una completa immobilizzazione e non si associa all’insorgenza di danni consequenziali. La benda adesiva consente quindi la mobilità di un’articolazione entro limiti appropriati, ma impedisce i movimenti dannosi (associazione funzionale). La stabilità e il grado di limitazione dei movimenti dovuti al kinesio taping dipendono dal materiale utilizzato per le bende e dalla procedura di applicazione.

Compressione del kinesio taping

Il kinesio taping può esercitare compressione in maniera analoga all’ingessatura e al bendaggio rigido anelastico; in quest’ultimo, la pressione a riposo è minima, ma la pressione di esercizio è invece significativa. Kinesio taping e bendaggio tradizionale di compressione possono essere complementari o intercambiabili, a seconda del grado di elasticità dei materiali utilizzati.

L’applicazione di kinesio taping come bendaggio di compressione è anche indicato come misura di emergenza subito dopo gli infortuni – regola PECH. In tal caso, l’utilizzo di materiale prevalentemente anelastico impedisce il verificarsi di un gonfiore eccessivo ed inutilmente grave. Tuttavia, questo intervento di primo soccorso non dovrebbe essere lasciato per più di un’ora.

L’applicazione come bendaggio compressivo non è specifica del kinesio taping, perché non prevede un trasferimento significativo della forza sulla pelle. Pertanto, in questi casi il kinesio taping può essere eseguito senza l’applicazione dell’adesivo basale.

 

Immobilizzazione del kinesio taping

Creando un bendaggio idoneo col kinesio taping, si possono trattare anche alcuni tipi di fratture ossee e lesioni legamentose. Questi casi includono, per esempio, le fratture delle ossa metatarsali e delle dita dei piedi. Al metatarso, il bendaggio del nastro viene applicato in modo che l’osso fratturato sia stabilizzato dalle altre quattro ossa metatarsali non danneggiate. Una falange terminale rotta può essere stabilizzata fissandola a un dito del piede vicino con del nastro, che allo stesso tempo riduce significativamente la mobilità dell’articolazione primaria, intermedia e finale; anche le fratture semplici delle altre falangi possono essere trattate in modo simile. Per questo tipo di immobilizzazione si usa anche il termine di “buddy taping”.

Per evitare qualsiasi spostamento, il kinesio taping di immobilizzazione deve aderire molto bene. Tuttavia, anche in questo caso la trasmissione delle forze di trazione sulla pelle gioca un ruolo secondario. È invece essenziale la stabilità della medicazione.

Follow-up del kinesio taping

Il kinesio taping richiede anche un esame di follow-up. Oltre ad una revisione della funzionalità a breve termine, è necessario eseguire un esame e un’indagine del paziente sui sintomi come dolore, sensibilità o eccessivo ristagno venoso.

Se il kinesio taping è pianificato non solo per un breve periodo – ad esempio una competizione atletica – ma per un periodo più lungo, il paziente deve essere informato anche sulle possibili complicazioni che potrebbero verificarsi nel breve e nel lungo termine.