Dott. Vincenzo Di Salvatore

‣ PODOLOGO
‣ MASTER IN GESTIONE E CURA DEL PIEDE DIABETICO
‣ MASTER IN PODOLOGIA RIABILITATIVA DI INTERESSE CHIRURGICO
‣ POSTUROLOGIA

Dott. Di Salvatore Vincenzo

PODOLOGO NAPOLI
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‣ PODOLOGO
‣ MASTER IN GESTIONE E CURA DEL PIEDE DIABETICO
‣ MASTER IN PODOLOGIA RIABILITATIVA DI INTERESSE CHIRURGICO
‣ POSTUROLOGIA

Nato a Napoli il 24 agosto 1983 attualmente titolare e responsabile dello studio di Podologia Di Salvatore sito a
Napoli in Piazza Nicola Amore ,6.
Esperto di tecniche avanzate di valutazione della Postura e dell’ appoggio plantare, attraverso l’ utilizzo strumentazione come il Baropodometro Elettronico Modulare, valutazione pressoria dell’appoggio plantare, studio dell’equilibrio, investigazione posturale ad immagini attraverso la scansione morfologica del piede. Esperto in valutazione della Biometria Digitalizzata D.B.I.S. (Digital Biometry Images Scanning®) per lo studio specialistico della postura, utilizzata in ambito clinico dall’ Equipe di Biomedica Posturale.

Dott. Di Salvatore Vincenzo

PODOLOGO NAPOLI
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Nato a Napoli il 24 agosto 1983 attualmente titolare e responsabile dello studio di Podologia Di Salvatore sito a Napoli in Piazza Nicola Amore ,6.Esperto di tecniche avanzate di valutazione della Postura e dell’ appoggio plantare, attraverso l’ utilizzo strumentazione come il Baropodometro Elettronico Modulare, valutazione pressoria dell’appoggio plantare, studio dell’equilibrio, investigazione posturale ad immagini attraverso la scansione morfologica del piede. Esperto in valutazione della Biometria Digitalizzata D.B.I.S. (Digital Biometry Images Scanning®) per lo studio specialistico della postura, utilizzata in ambito clinico dall’ Equipe di Biomedica Posturale.

IL CENTRO

PODOLOGO NAPOLI
Centro_Di_Salvatore

La nostra struttura altamente innovativa e recentemente ristrutturata, è fornita delle più moderne apparecchiature.
Infatti negli ultimi anni sono stati fatti una serie di investimenti che hanno arricchito lo studio di nuovissime ed innovative tecnologie.
Le apparecchiature in questione sono utilizzate in ambito  Podologico, in ambito Riabilitativo,  in ambito Ecografico e in  ambito Posturale.

Viene gestita da personale qualificato, in continuo aggiornamento professionale e specializzato nel campo della Podologia, della prevenzione e cura del piede diabetico, della Podologia Sportiva e Riabilitativa, della Baropodometria e  della Posturologia.

LO STUDIO  INOLTRE  DISPONE  DI ATTREZZATURE DI ULTIMA GENERAZIONE ANCHE PER QUANTO RIGUARDA LA STERILIZZAZIONE .

Il Centro di Podologia del Dott. Di Salvatore Vincenzo è un Centro di Podologia e Posturologia; autorizzato dal Ministero della Salute alla produzione e realizzazione di Ortesi in silicone, di Plantari su misura e di metodi di rieducazione ungueale.

CENTRO PODOLOGICO

I servizi

Dott. Di Salvatore Vincenzo

Patologie

Dott. Di Salvatore Vincenzo

ONICOMICOSI

La Laserterapia  esegue, senza effetti collaterali o medicinali aggiuntivi, un veloce ed efficace trattamento dell’onicomicosi. Grazie alla Laserterapia è facile eliminare in tutta sicurezza i parassiti che infestano l’unghia del paziente. La Laserterapia  garantisce tempi di recupero rapidi con grande soddisfazione del paziente

Che cos’è un’onicomicosi?

L’onicomicosi è un’infezione delle unghie da parte di un fungo microscopico (dermatofiti, lieviti o muffe), caratterizzata da ispessimento e contemporanea fragilità dell’unghia e dalla comparsa di chiazze opache e detriti giallastri. In alcuni casi l’unghia può staccarsi spontaneamente.

Quali sono i soggetti a rischio?

L’onicomicosi colpisce circa una persona su dieci (comunemente anziani). I fattori che aumentano il rischio d’infezione sono l’umidità, l’eccessiva sudorazione, l’indossare continuamente scarpe chiuse non traspiranti.

Fattori legati allo stile di vita, alla professione o all’ambiente

  • Professioni in cui è necessario l’uso di scarpe anti-infortunistiche o sportive
  • Professioni in cui è frequente il contatto con l’acqua
  • Camminare a piedi nudi o praticare sport o attività di svago frequentando piscine, saune, spogliatoi sportivi, sale da ballo ecc.
  • Lesioni o ematomi causati da attività sportive o da lunghe passeggiate con scarpe non adatte

Fattori legati all’età

  • La frequenza di micosi alle unghie aumenta con l’età, dal rallentamento della crescita delle unghie
  • Posizione anomala delle dita dei piedi (sovrapposizione, alluce valgo)

Malattie e assunzione di farmaci

  • Le malattie (immunodepressione, diabete, sindrome di Cushing..) o le cure (chemioterapia, cortisone, trattamenti immunosoppressivi, trattamenti per prevenire il rigetto di trapianti…)
  • Le malattie della pelle che determinano un indebolimento o un ispessimento delle unghie (psoriasi, lichen planus)

Come si riscontra un fungo alle unghie?

È possibile contrarre dermatofiti camminando a piedi nudi in luoghi umidi e affollati (piscine, docce…).

Possono essere contaminati da lieviti o muffe, le persone troppo a contatto con l’umidità.

Cosa si deve fare in caso di onicomicosi?

Si consiglia di consultare il medico di famiglia che vi orienterà verso un dermatologo o un podologo. Tali specialisti dovranno confermare l’infezione, prelevando un campione dell’unghia, che sarà inviato al laboratorio di

micologia per confermare la diagnosi.

Successivamente all’esito dell’esame vi sarà prescritta la cura idonea al vostro caso che potrà essere la terapia laser o delle soluzioni topiche in crema.

Quali sono gli effetti del laser?

Il laser crea sull’unghia un effetto fototermolitico sulle micosi, cioè un effetto terapeutio sinergico composto da luce laser e riscaldamento progressivo ad alta temperatura, che elimina i funghi dell’unghia.

Quante sedute sono necessarie?

Mediamente 2 a settimana per 3 settimane, per un totale di 6 sedute.

Le misure indispensabili per una guarigione rapida sono:

  • La cura può durare anche diverse settimane, ma è necessario attenersi alle prescrizioni mediche per evitare ricomparse, che sono molto frequenti.
  • È fondamentale farsi visitare costantemente dal podologo che vifornirà tutte le cure necessarie per ottenere un risultato efficace. In particolare, tratterà localmente l’unghia affinché ricresca rapidamente. – È importante cambiare le calze tutti i giorni e trattare le scarpe, specialmente quelle sportive o da passeggio con prodotti antimicotici per eliminare il fungo e per evitarne la ricomparsa.
  • Evitare di camminare a piedi nudi all’interno delle piscine e strutture sportive. Indossare sempre infradito o appositi calzari.

PIEDE DIABETICO ( cura e prevenzione )

Se consideriamo che secondo dati recenti, il 60% delle amputazioni non traumatiche degli arti inferiori avviene in soggetti con diabete e circa l’80% di queste sono precedute da un’ulcera al piede, si comprende quanto sia importante la diagnosi precoce  e la cura tempestiva di questa complicanza. Il podologo è, quindi, una figura di primo piano nella prevenzione e nel trattamento del piede diabetico.

Durante la prima visita  il podologo effettua:

  • Anamnesi del paziente per ottenere alcune informazioni che possono risultare utili alla definizione della diagnosi: pregressa ulcera/amputazione, durata del diabete, condizione abitativa, malattie dei parenti prossimi, precedenti interventi chirurgici;
  • Ispezione del piede per rilevare la presenza di sintomi che possono far pensare a complicanze (arrossamenti, ferite aperte, tagli, vesciche);
  • Ricerca dei riflessi per cercare lo stimolo al fine di sondare il rischio di insensibilità e quindi alto rischio di ulcerazione;
  • Valutazione della sensibilità tattile del piede;
  • Valutazione della sensibilità vibratoria: applica un biotesiometro sul malleolo e sul I° dito del paziente o utilizza un diapason;
  • Medicazione di ulcere podaliche;
  • Realizzazione di ortesi plantari su misura e supporto all’acquisto di calzature adeguate, per ridurre i picchi di pressione a livello della superficie plantare e dorsale del piede;
  • Educazione sanitaria: fornisce le linee guida per l’igiene e la pulizia del piede, fondamentale per la prevenzione.

L’assistenza podologica è fondamentale soprattutto quando si è già verificata un’amputazione anche minima, per scongiurare una recidiva.

Non è raro poi che il podologo sia il primo specialista a diagnosticare il diabete al paziente, che realizza la sua condizione dopo che si sono manifestati i primi problemi ai piedi.

Quando fanno la loro sintomi come ridotta sensibilità, formicolii, arrossamenti, freddo o caldo eccessivi, lesioni che fanno fatica a rimarginarsi, è sempre consigliabile prenotare tempestivamente una visita dal podologo.

VESCICHE

Le vesciche (o “ampollas”) rappresentano un importante meccanismo di difesa per l’organismo dato che favoriscono la rigenerazione cutanea dopo ustioni o eccessivi sfregamenti. Se la ripetizione di questi microtraumi perdura nel tempo, la lesione può coinvolgere gli strati basali dell’epidermide causando la rottura di capillari e l’accumulo di sangue all’interno della vescica. La presenza di questa piccola sacca ripiena di liquido impedisce inoltre il contatto dei batteri con la ferita allontanando il rischio di infezioni. Solitamente le vesciche insorgono nelle zone maggiormente sollecitate dall’attività sportiva come i piedi (podisti, ciclisti, calciatori ecc.) e le mani (sciatori, cestisti, canottieri, tennisti ecc.). Una volta che una vescica si lacera diventa a tutti gli effetti una ferita e come tale causa dolore. Se invece la bolla è sufficientemente gonfia da comprimere gli strati cutanei sottostanti, ricchi di terminazioni nervose, il dolore insorge ancor prima della sua rottura. Il fastidio procurato da questa piaga, spesso, puo’ rendere mani e piedi campi di battaglia sensibili e a rischio di infezione. Le vesciche sono dei rigonfiamenti della pelle con formazione di liquido sottocutaneo a causa dell’attrito della cute con agenti esterni con cui essa entra in contatto. Tutto avviene a livello dello strato corneo dove lo sfregamento prolungato determina una rottura dei legami che tengono compattate le cellule. Nel caso dei piedi, per esempio, la frizione che va a ledere la pelle puo’ essere determinata anche dalla forma della calzatura o ancora dalla presenza di cuciture in rilievo che premono e con il movimento determinano un continuo attrito. Il risultato sarà la generazione della vescica, con la formazione tra lo stato corneo e gli strati piu’ profondi, di un liquido, che a ben vedere e’ siero. Sfortunatamente il liquido crea una notevole pressione sulla pelle (sotto e intorno) e ciò è l’origine del dolore. Sarà proprio la presenza della parte liquida del sangue a causare le infiammazioni. Con il proseguimento dello stimolo, si corre il rischio della lacerazione con distacco dello strato corneo, e rottura della vescica. Sono da evitare quindi le creme che favoriscono la macerazione della cute.

IL NEUROMA DI MORTON

Il neurinoma o neuroma di Morton, e’ una delle cause più frequenti di metatarsalgia, ed è dovuta ad un’alterazione degenerativa di uno o piu’ nervi intermetatarsali plantari. L’origine di tale affezione è stata attribuita a varie patologie, deformità o peculiarità anatomiche dell’avampiede come borsiti reattive, iperestensione dell’articolazione metatarso-falangea, ispessimento del legamento metatarsale, e all’utilizzo esagerato di calzature troppo strette in punta, tanto e’ vero che il sesso femminile ne e’ maggiormente colpito. Colpisce più frequentemente il terzo spazio intermetatarsale, più raramente il secondo.

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SPINE CALCANEARI

Definito anche sperone calcaneare, è una delle più frequenti cause della talalgia plantare, e consiste in una sporgenza ossea del tallone che può essere di origine congenita o può formarsi successivamente. Lo sperone calcaneare si genera perché l’appoggio del piede durante deambulazione, è alterata e ciò causa un’infiammazione attraverso una trazione continua della fascia plantare al punto di inserzione sul calcagno.

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DITA A MARTELLO

Dita a martello Si tratta di un atteggiamento in flessione dell’articolazione interfalangea prossimale. Non è infrequente l’associazione con altre deformità quali l’alluce valgo. Generalmente e’ il secondo dito ad essere interessato, e spesso e’ associato ad un piede cavo

VERRUCHE

L’assorbimento della luce laser profonda e selettiva della Laserterapia  induce la coagulazione dei vasi sanguigni che alimentano la verruca, causando una successiva necrosi. Grazie all’emissione multi-modale e allo speciale applicatore per verruche non è necessaria l’anestesia, non è necessario rimuovere altri tessuti e non è necessaria una particolare procedura di cura della pelle. Per verruca si intende una infezione da virus, papilloma virus (HPV), trasmissibile per contatto diretto. Gli ambienti caldo-umidi come piscine, palestre o la sudorazione eccessiva che causa macerazione , associata a possibili lesioni della pelle, possono causare il contagio. A livello del piede, possono localizzarsi ovunque, con preferenza alla parte plantare. La cute subisce delle variazioni che consentono di distinguere la verruca da un’ipercheratosi, come ad esempio la scomparsa dei dermatoglifi e la presenza di puntini rossi interni (capillari trombizzati). Nella sua accezione più comune a riscontrarsi (“verruca volgare”) è una protuberanza cutanea grigio-brunastra, ipercheratosica e semisferica, bene delimitata rispetto alla pelle circostante, spesso anche dolente, che insorge di preferenza nei soggetti giovani sul dorso delle mani ed alle piante dei piedi, ma anche attorno alle unghie, sostenuta da un’infezione virale. E un “contagio” che si prende frequentando piscine, palestre, campi sportivi, docce pubbliche aperte alla comunità e quindi dai regolamenti igienici approssimativi od approssimativamente osservati. Il trattamento podologico delle verruche, veloce e soprattutto “indolore” ci sono diverse possibilità di trattamento, tutte incruente (non invasive) che consentono di arrivare a guarigione senza compromettere l’ integrità della pelle permettendo un rapido ripristino alle condizioni di normalità e senza nessuna formazione di cicatrici.

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LOMBOSCIATALGIA

La Lombosciatalgia detta anche sciatica è il dolore del nervo sciatico che si manifesta nella regione lombare e si protrae fino ai glutei raggiungendo gli arti inferiori causando spesso un senso di intorpidimento o di debolezza. La lombosciatalgia può essere mono o bilaterale con dolori che compaiono quando avviene una compressione a carico del nervo sciatico. Nella maggior parte delle volte i dolori si manifestano all’improvviso e possono risolversi da soli nel giro di qualche settimana ma anche persister per lungo tempo e in questo caso sarà necessario un trattamento medico specifico.

EMATOMA SUBUNGUEALE

L’ematoma sub ungueale, e’ un quadro di frequentissima osservazione negli atleti, benchè non sia esclusivamente indotto dall’attivita’ sportiva. Le categorie sportive più a rischio sono tennisti, sciatori e corridori (per il trauma contro la tomaia delle scarpe), calciatori, giocatori di basket, giocatori di football e pallavolisti (per il trauma da caduta di un avversario o di un compagno di gioco sul piede). Può avere insorgenza acuta con dolore, oppure può formarsi lentamente in modo asintomatico; in quest’ultima evenienza, ovviamente se monolaterale, e’ opportuno differenziarlo dal melanoma a sede subungueale.

PIEDE CAVO

Il piede cavo è una deformità caratterizzata da una esagerata concavità dell’arcata plantare, conseguente prominenza dorsale e da un atteggiamento in griffe delle dita; e’ una patologia molto diffusa, come quella del piede piatto. Molto spesso, il piede cavo, può portare alla formazione di callosità dolorose a livello delle teste metatarsali e favorire lo sviluppo di metatarsalgie.

GELONI

I geloni detti “eritema pernio” sono uno stato infiammatorio della pelle che si manifesta per una reazione esagerata al freddo, in particolare in seguito a sbalzi troppo rapidi dal freddo al caldo; lo shock termico e vascolare traumatizza i tessuti i quali reagiscono formando le tipiche lesioni eritematose rosso-violacee dolenti e pruriginose che se trascurate, possono ulcerarsi e infettarsi. Molte volte compare solo il dolore e il prurito intenso.

ALLUCE VALGO

Il quadro clinico è rappresentato principalmente da una deformazione della prima articolazione metatarso-falangea, che si presenta dolente e gonfia. In alcuni casi, alle alterazioni a carico dell’articolazione dolente, si può associare una limitazione funzionale, che compromette la dinamica del piede.

A livello della protuberanza ossea sul bordo esterno del piede, la cute presenta arrossamento o ipercheratosi

 

Molte persone non avvertono sintomi nelle fasi iniziali del disturbo; questi divengono spesso evidenti quando il disturbo tende progressivamente a peggiorare, specie se si indossano alcuni tipi di calzature che non si adattano correttamente al piede (scarpe con la punta stretta e/o con il tacco alto).

Quando i sintomi dell’alluce valgo compaiono, possono includere:

  • Dolore nella zona interessata, anche a riposo;
  • Arrossamento, intorpidimento e gonfiore;
  • Ispessimento della pelle, che appare dura e callosa;
  • Modifiche alla forma complessiva del piede;
  • Difficoltà a camminare (a causa del dolore).

Conseguenze

Modifiche alla forma del piede e conseguenze posturali

Oltre al dolore e all’infiammazione cronica, l’alluce valgo può comportare lesioni ossee, ulcerazioni, callosità e, se particolarmente grave, un’alterazione funzionale della dinamica del piede. Con il tempo il disturbo può evolvere in una vera e propria sindrome posturale (considerato che l’alluce è sfruttato nella deambulazione per spingere in avanti e bilanciare).

 

Cause

Chiunque può essere affetto da alluce valgo, ma solitamente è più comune nel sesso femminile. Il disturbo tende a comparire, con maggiore incidenza, in età matura o senile.
Le cause dell’alluce valgo possono essere:

  • Congenite: le persone che presentano alterazioni del piede presenti dalla nascita (esempio: piedi piatti) hanno più probabilità di sviluppare l’alluce valgo nell’età dell’accrescimento.

Esisterebbero, inoltre, alcuni fattori predisponenti connessi ad un’anamnesi familiare positiva (ereditarietà), soprattutto nei casi di alluce valgo giovanile.

  • Acquisite o secondarie: per le forme rachitiche, traumatiche, infiammatorie ecc. la responsabilità può essere attribuita soprattutto a modelli di calzatura inadeguati alla fisiologia del piede, come ad esempio scarpe con punta stretta, troppo piccole o col tacco alto.

Le scarpe che non si adattano adeguatamente costringono l’alluce in una posizione non naturale e non assecondano la corretta pronazione del piede. Anche alcune patologie, come l’artrite reumatoidee la gotta, possono essere responsabili dell’insorgenza dell’alluce valgo. Diverse altre condizioni rendono vulnerabili allo sviluppo del disturbo, come la lunghezza del primo metatarso, l’ipermobilità dell’articolazione metatarsale, il basso tono muscolare.

Diagnosi

Generalmente, l’osservazione è sufficiente per diagnosticare l’alluce valgo, in quanto la deformità è evidente sul lato del piede o alla base dell’alluce. La valutazione clinica, si avvale dell’esame baropodometrico, che permette di misurare in posizione statica e dinamica la distribuzione dei carichi sul piede e il grado di compromissione dell’alluce.

SI può procedere con una radiografia (in posizione sotto carico) per avere un’indicazione sul grado della deformità e per valutare i cambiamenti che si sono verificati a carico del piede. Questa indagine consente anche di determinare l’angolo tra l’alluce e il piede.

Trattamento conservativo

Il trattamento conservativo dell’alluce valgo si avvale di misure per alleviare la sintomatologia a carico del piede, che tuttavia non sono in grado di far regredire la deformità stessa o di migliorare l’aspetto estetico del piede.
Diverse misure consentono la gestione dei sintomi dell’alluce valgo:

  • Evitare le attività che costringono a stare in piedi per lunghi periodi di tempo.
  • Impacchi di ghiaccio: l’applicazione di un impacco di ghiaccio più volte al giorno sulla zona interessata può fornire sollievo dal dolore ed aiuta a ridurre l’infiammazione.
  • Scegliere calzature adeguate: la scarpa migliore da indossare riprende la forma naturale dell’arco plantare, fornendo sostegno, protezione dagli urti e contenimento del piede. La suola dovrebbe adattarsi comodamente al tallone e la parte anteriore dovrebbe essere sufficientemente spaziosa e flessibile per accogliere la punta del piede ed assecondarne i movimenti (come la maggior parte delle calzature sportive). Il tacco non dovrebbe superare i 4-5 cm, poichè i tacchi eccessivamente alti costringono il piede ad una posizione innaturale, accorciando il tendine di Achille e destabilizzando la ripartizione del peso sul piede.
  • Plantari: sono dispositivi collocati dentro le scarpe, che aiutano a riallineare le ossa del piede e per questo, è importante che si adattino correttamente. Il plantare consente di evitare un sovraccarico della parte anteriore del piede e aiuta a minimizzare la sintomatologia dolorosa..
  • Ortesi su misura: in alcuni casi, possono essere consigliate ortesi personalizzate per supportare il piede e le dita.
  • Trattamenti fisioterapici: possono contribuire a ridurre i sintomi e alcuni eserciziattivi possano attenuare il dolore.

Se i sintomi sono gravi ed i trattamenti convenzionali non sono efficaci, può essere considerata la chirurgia.

Il tipo di intervento chirurgico utilizzato dipenderà dal livello di deformazione, dalla gravità dei sintomi, dall’età del paziente e dalla presenza di altre condizioni mediche associate.

Prevenzione

Il modo migliore per ridurre la probabilità di sviluppare l’alluce valgo consiste nell’indossare scarpe che calzino in modo comodo e funzionale: è necessario assicurarsi che siano della dimensione corretta e che lascino abbastanza spazio per consentire alle dita dei piedi di muoversi liberamente.

 

CHIRURGIA MININVASIVA

IPERCHERATOSI

 

L’ipercheratosi (chiamato anche “callo”), è un ispessimento della cute causato da un traumatismo continuo della zona contro la tomaia delle calzature (nel caso delle ipercheratosi dorsali) o dal cattivo appoggio plantare (nel caso di ipercheratosi plantari). Questo ha causato una serie di micro-traumi che hanno portato al suo ispessimento. Perché i calli si localizzano quasi esclusivamente nei piedi? Troviamo la risposta nel fatto che i piedi, per il corpo umano, rappresentano uno strumento fondamentale che ne deve supportare sia il peso che i movimenti. Tra i fattori che possono causare una ipercheratosi troviamo:

  • un appoggio non corretto del piede al suolo, quindi patologico;
  • una deambulazione non corretta;
  • l’utilizzo di una calzatura non adatta alla forma del piede, ad esempio troppo alta, troppo stretta, troppo bassa di punta, ecc.

Quando qualche area del piede si ritrova compressa da una scarpa, questa sfrega continuamente sulla pelle che genera, in un primo tempo un arrossamento, a cui farà seguito una vescica che provocherà un dolore fisso. In questi punti verrà a cerarsi il fenomeno di ispessimento, e la cute aumenterà di spessore ed inizierà a creare seri problemi.

Per la precisione dobbiamo fare una piccola differenza tra ipercheratosi che hanno un “fittone” e quelle che non ce l’hanno. Il fittone può essere paragonato ad uno spillo posto al centro dell’ ispessimento capace di penetrare all’interno del derma fino a raggiungere i centri nervosi. Risulta perciò evidente come le ipercheratosi con fittone sono assai più dolorose di quelle che non ce l’hanno.

L’insorgere di ipercheratosi nel piede rende impossibile camminare normalmente, in quanto si cercherà di evitare il dolore appoggiando il piede al suolo in modo diverso. Questo fatto può essere pericoloso perché può portare ad assumere delle posizioni scorrette che si ripercuoteranno sul resto del corpo creando altri tipi di patologie e quindi dolore anche in altre sedi

UNGHIA INCARNITA

Il trattamento per unghia incarnita è un trattamento podologico di facile esecuzione, che riesce ad eliminare la fastidiosa unghia incarnita e tutti i problemi da essa derivante con poche semplici mosse, in un piccolo intervallo di tempo. Essendo quello dell’unghia incarnita un problema comune, il suo trattamento consiste in una tecnica breve e indolore alla quale moltissime persone si sottopongono ogni anno per eliminare definitivamente il problema.

In cosa consiste il trattamento per unghia incarnita

Nonostante molte persone tendano a considerare l’unghia incarnita come un problema dalla scarsa rilevanza, tale situazione può portare col passare del tempo, a conseguenze che possono crescere fino ad essere considerate molto gravi; basti solamente pensare al cambiamento della postura per minimizzare il dolore causato da un’unghia incarnita: a lungo andare può portare a delle modificazioni vere e proprie nella postura e nella camminata.Non essendo il trattamento per l’unghia incarnita una pratica dolorosa ed invasiva, viene solitamente svolta senza anestesia. In primo luogo il podologo deve accertarsi della presenza o meno del granuloma sulla lamina ungueale, se il paziente lo presenta allora è necessario applicare dei prodotti astringenti, che riducano l’afflusso di sangue nella zona interessata per diminuire l’infiammazione ed agevolare le seguenti azioni. Si procede con una tecnica chiamata “emilaminectomia a spicchio” per eliminare la porzione di lamina che è penetrata nel bordo periungueale, eliminando quindi il problema alla radice. Sono necessari l’applicazione di una zaffatura e della medicazione, dopodiché il trattamento per l’unghia incarnita (tendenzialmente al primo dito del piede) è terminato ed il paziente dovrà tornare per un controllo, nel quale sarà possibile considerare se è necessario eseguire la ricostruzione ungueale della porzione di unghia rimossa durante l’operazione.

A cosa serve il trattamento per unghia incarnita

I casi di unghia incarnita sono veramente frequenti, tanto che questo problema viene considerato molto comune, soprattutto nei più giovani che hanno una pelle più morbida e quindi più facile da penetrare dalla lamina ungueale in prossimità dei valli ungueali. Dunque anche se potrebbe essere considerato ‘un trattamento all’ordine del giorno’, è molto importante rivolgersi ad un podologo professionista ed affidare a lui il trattamento per l’unghia incarnita. Le semplici operazioni sull’unghia servono ad eliminare immediatamente le sensazioni di tensione e dolore che la patologia causa, provocando anche un miglioramento istantaneo della postura e della camminata. Intervenendo sull’unghia incarnita si ha la possibilità di prevenire ulteriori ricadute, bloccando così la possibilità che il problema si ripresenti. Rivolgendosi il prima possibile ad un podologo per il trattamento dell’unghia incarnita, si eviteranno inoltre complicazioni e dolori portati dalla formazione di granulomi infiammatori, tipico problema dato dall’infezione ormai già presente e in fase acuta di peggioramento.

Si tratta di una frequente e dolorosa malattia che colpisce generalmente uno o entrambi i lati dell’unghia dell’alluce, ovvero il primo dito del piede. L’unghia incarnita viene per due motivi: uno è un taglio errato dell’unghia, l’altro è una calzatura non adatta che preme sull’unghia spingendo i suoi angoli dentro la carne. Questi microtraumi ripetuti fanno infiammare la pelle che circonda l’unghia. Questa pelle, che spesso tende anche ad infettarsi, cresce in modo anormale sopra l’unghia, che viene così a trovarsi infossata nella carne infiammata. Da questo fatto deriva il nome di “unghia incarnita”; nome errato in quanto il problema non va ricercato nell’unghia, ma nella “carne” che la circonda. Quasi sempre è sottovalutata e affrontata sommariamente e superficialmente, per questo molte volte può guarire completamente solo se affrontata da una persona competente. Quali sono i sintomi? L’unghia incarnita crea un gran dolore, che aumenta alla minima pressione. Propone una storia assai triste e continua di gonfiore, arrossamento e spesso del pus. Ciò crea delle notevoli difficoltà ad usare le scarpe. E’ una condizione patologica in cui una parte della lamina perfora l’epidermide del vallo ungueale, penetrando nei tessuti e provocando una lesione . Si forma principalmente a livello degli alluci, soprattutto nei ragazzi, può essere congenita oppure acquisita ( come un taglio inadeguato, scarpe inadatte o micro-traumi ripetuti). Senza rimozione della parte di lamina incarnita che causa l’infiammazione non vi può essere risoluzione della problematica. L’unghia incarnita negli stadi iniziali causa rossore della cute, che diventa anche lucente e tesa, mentre il dito appare gonfio e tumefatto con la fuoriuscita di tessuto purulento. Nel progredire della patologia viene a formarsi anche tessuto di granulazione lateralmente all’unghia, che copre parzialmente la lamina. Il podologo effettua solo il trattamento conservativo, che consente di ristabilire l’integrità, andando a rimuovere solo il frammento di lamina che causa la problematica, intervenendo dove necessario, per correggere quei fattori che hanno predisposto l’unghia al danno con successiva rieducazione ungueale

 

 

FASCITE PLANTARE

La fascite plantare è una sindrome da sovraccarico, la cui conseguenza porta a microlacerazioni ripetitive della fascia plantare soprattutto alla sua origine dal calcagno. A tale patologia,possono concorrere fattori meccanici legati a deformità del piede quali le alterazione della volta plantare (presente soprattutto nei piedi cavi), una ridotta estendibilita’ del tendine di achille, o fattori estrinseci quali calzature inadatte e naturalmente i microtraumi nel tempo.I pazienti riferiscono un dolore acuto alla pianta del piede localizzato principalmente in sede calcaneare. Sono più predisposti i maschi e gli individui in soprappeso. Con il termine di fascite plantare si intende una sindrome dolorosa del piede causata da una patologia dell’aponeurosi plantare a livello della sua inserzione prossimale sul calcagno. Il dolore dipende da una reazione infiammatoria della fascia che successivamente va incontro ad una reazione degenerativa della stessa. Può essere determinata da abnormi trazioni sulla fascia plantare, come può accadere nel piede cavo o nel piede cavo-valgo, oppure può dipendere da ripetuti microtraumi cui è soggetta la fascia plantare in alcune discipline sportive e/o nel sovraccarico ponderale. Si caratterizza per la comparsa di dolore localizzato in corrispondenza della regione plantare mediale. accentuato al mattino, a volte si attenua nella giornata e alterna periodi di benessere a periodi di acuzie della sintomatologia.

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METATARSALGIA

La metatarsalgia, e’ un dolore localizzato a livello delle teste metatarsali nella regione dell’avampiede. Tale patologia, può essere indotta da squilibri posturali, alterazioni morfologiche del piede (soprattutto piedi cavi), a seguito di fratture dell’avampiede, per fattori congeniti ed ereditari. Colpisce entrambi i sessi in uguale misura, ma e’ piu’ frequente nei soggetti che praticano sport tipo calcio, atletica (podisti e maratoneti), basket, e pallavolo. Si tratta di una patologia altamente invalidante che puo’ condizionare le normali attività quotidiane. Nelle persone anziane, si assiste ad una vera e propria sublussazione delle teste dei metatarsi che devono di conseguenza sopportare un carico eccessivo. Le zone sovraccarite possono essere anche sede di formazione delle ipercheratosi. La metatarsalgia è provocata dalla compressione del nervo plantare digitale o da ipercarichi localizzati a livello dell’ avampiede; in questi casi possono comparire anche neuromi e artrosi a carico dei metatarsi. La metatarsalgia provoca bruciori oppure forti dolori intermittenti; la funzionalità e la sensibilità di avampiede e dita è ridotta. Non è solo una cattiva postura a creare questo tipo di problema, esistono anche persone che hanno difetti congeniti a livello dell’avampiede, tipo in presenza di un piede cavo o una diversa forma dei metatarsi che possono essere più inclinati o alla presenza di un alluce valgo, dita a martello o a griffe. Anche le malattie articolari, in particolari forme di artrosi, artrite deformante e addirittura malattie vascolari e metaboliche possono essere causa di meta tarsalgie. A causa del dolore, vengono assunte posizioni e posture che sembrano più comode per non poggiare troppo l’avampiede, col rischio di creare danni anche peggiori sia a carico del piede sano sia a livello della colonna vertebrale.

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TALALGIE O TALLODINIE

Con talalgia plantare, o tallonite, si definisce una patologia acuta o cronica del retropiede. Le possibili cause, possono essere distinte in:  patologia del tessuto molle (fasciti, borsiti, tendinite);  patologia del tessuto osseo (fratture da stress, sperone calcaneare). Tra le cause di tale patologia, ricordiamo le possibili alterazioni posturali che modificano l’assetto podalico producendo una sindrome da sovraccarico , dimorfismi del piede e del retropiede (soprattutto il piede cavo), calzature non idonee, esiti di fratture, ecc.. Gli sport più a rischio sono quelli che determinano una forza compressiva a livello calcaneare come il basket, il calcio, la corsa. Una delle cause più frequenti di algia calcaneare, è dovuta alla cosiddetta spina o sperone calcaneare, una sporgenza ossea, presente nel margine inferiore del calcagno. Tale sperone, si genera per difetti posturali e/o di appoggio podalico, per microtraumi reiterativi (corridori,podisti, alcuni lavori professionali), per cause genetiche o idiomatiche, per soprappeso. Sono colpiti maggiormente gli uomini in ragione della maggior frequenza alla pratica sportiva e alla occupazione in lavori pesanti..

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DISTORSIONI

Le distorsionirappresentano uno dei traumi più comuni negli sport e nelle attivita’ ricreative. E’ di solito il compartimento esterno ad essere lesionato (80%), a seguito di un trauma in inversione, con una conseguente distrazione o rottura dei legamenti peroneo astragalici e della capsula articolare; i traumi in eversione invece, determinano una lesione del voluminoso legamento deltoideo posto in regione interna della caviglia. A volte i traumi distorsivi ad alta energia, determinano anche una implicazione ossea con la conseguente frattura malleolare interna o esterna..

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PIEDE D'ATLETA

Il piede d’atleta (Tinea Pedis o tigna del piede) è una patologia contagiosa causata da un gruppo di funghi dermatofiti). La micosi del piede, come dice il nome stesso, colpisce frequentemente gli atleti e soprattutto coloro che frequentano centri sportivi pubblici con clima caldo-umido (piscine, palestre, docce ecc.).

ONICOGRIFOSI

Per Onicogrifosi o corno d’ariete si definisce una ipertrofia severa della placca ungueale, in particolare di quella dell’alluce (ma spesso anche delle altre dita), associata ad una deformità spiraliforme originata da una involuzione primaria dell’unghia dovuta di norma a microtraumatismi. Processo di ipercheratosi ungueale per cui questa struttura tende ad ispessirsi, ad acquistare una consistenza superiore a quella abituale e, crescendo, a ripiegarsi anteroinferiormente al davanti del margine libero del dito, a mò di vero e proprio artiglio. Sede tipica ne sono le unghie dell’alluce.

ALLUCE RIGIDO

L’alluce rigido è una patologia degenerativa della prima articolazione metatarsofalangea caratterizzata dalla progressiva perdita della motilità articolare dell’alluce. La riduzione della motilità dell’alluce si traduce, in particolar modo, nella riduzione della sua flessione dorsale con conseguenze più o meno gravi sul ciclo del passo e quindi sulla deambulazione. Il quadro clinico si caratterizza per la comparsa di una tumefazione dolente che, a differenza dell’alluce valgo, si sviluppa dorsalmente all’articolazione. I Segni radiografici sono quelli tipici dell’artrosi.

OCCHIO DI PERNICE

L’ eloma Molle (occhio di pernice) , e’ un’ ipercheratosi riscontrabile quasi sempre a livello dell’articolazione interfalangea del quinto dito. La causa e’ sempre legata ad uno slargamento dell’articolazione interfalangea. E’ causata dall’attrito fra le dita e da eventuale eccesso di umidità fra le dita.

PIEDE PIATTO

Per piede-piatto si intende una alterazione podalica dovuta ad abbassamento della volta plantare. Spesso a questa condizione si associa un valgismo del retropiede , (guardandolo da dietro il tallone appare inclinato verso l’interno), e una abduzione dell’ avampiede , (la parte anteriore del piede appare lievemente deviata verso l’esterno).

ALLUCE VARO

L’alluce varo è una patologia della I articolazione metatarso-falangea caratterizzata clinicamente dalla deviazione in varo, ossia mediale, dell’alluce. Esistono forme congenite, comunque rare, oppure forme acquisite. Le forme acquisite sono le più comuni e spesso compaiono dopo interventi chirurgici, eseguiti sul primo raggio, per correggere un alluce valgo pre-esistente. L’alluce varo, qualunque ne sia la causa, è particolarmente fastidioso o doloroso poiché rende impossibile calzare le scarpe. La soluzione nella maggioranza dei casi consiste nell’intervenire chirurgicamente sulla deformità. Dato che le cause che lo determinano possono interessare diversamente i tessuti molli oppure l’osso, diversi saranno gli interventi correttivi utilizzabili in ogni singolo caso con l’obiettivo, se possibile, del ripristino della biomeccanica della I articolazione metatarso-falangea

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Manuela Guarneri
Manuela Guarneri
20/06/2019
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Ho telefonato stamattina, sono stata ricevuta oggi pomeriggio! La segretaria è squisita, il dottore davvero professionale, accudente, comprensivo... ho il piede operato da poco per alluce valgo e quindi ancora gonfio e dolente: non ho sentito assolutamente nulla, ha le mani di velluto! Il Centro è pulitissimo, il mio giudizio è ottimo e l’ho subito consigliato ad una mia amica che ha già prenotato!
Enrico Gualtieri
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Grande professionalita' e personale tutto ECCELLENTE. E poi stiamo tutti bene.
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ormai sono anni che vengo in questo centro , e con immenso piacere visto che ho risolto a pieno i miei problemi . consigliatissimo
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09/04/2019
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Ormai sono anni che mi rivolgo a questo centro...Vengo da Durazzano ed è sempre un piacere! Lo consiglierei
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Staff giovane e Professionale, lo consiglio vivamente se volete risolvere i vostri problemi ai piedi o di postura
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06/11/2018
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Ci torno sempre volentieri presso il mio centro di podologia , studio eccellente pulitissimo è sempre all avanguardia. Il dott. Vincenzo Di Salvatore per me ormai è una garanzia , lo staff molto efficiente e garbato. Lo consiglio vivamente a chi vuole risolvere i suoi problemi ai piedi.
Giuseppe Jack Maglio
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18/12/2017
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Centro di podologia eccellente, con personale fresco, giovanile e simpatico, che riesce a conquistare tutti, e impeccabile nel suo lavoro.
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